Le esperienze dei modelli con i capi NoMade: comfort, stile e libertà di espressione si intrecciano in una collezione unica che rispecchia diverse personalità.

In occasione dello shooting fotografico, realizzato per il lancio dell’attesa seconda collezione di NoMade Clothing, i modelli accuratamente selezionati per l’evento hanno condiviso le loro impressioni in merito alla prima esperienza vissuta posando per il brand. E lo hanno fatto indossando capi con grafiche tutte diverse fra loro e allo stesso tempo uniche nel loro genere, sfruttando set allestiti per l’occasione altrettanto originali e visionari, tra stampanti 3D e prodotti realizzati proprio con la produzione additiva.

I protagonisti dello shooting si sono raccontati parlando delle sensazioni provate vestendo la collezione di un brand tanto innovativo come NoMade, con la sua filosofia di comfort e stile, rappresenta infatti la libertà di espressione personale attraverso l’abbigliamento. Sebbene ogni modello abbia vissuto e interpretato i capi a livello individuale, è emerso un denominatore comune: la sensazione di comfort accomodante e l’identità stilistica distintiva che NoMade offre, racchiudendo più di un dualismo in sé. Che si tratti di t-shirt leggere e confortevoli o di felpe calde e avvolgenti, i modelli hanno apprezzato la praticità e l‘unicità artistica di ogni capo (ognuno caratterizzato da una grafica diversa), trovando in essi un mezzo per esprimere la propria personalità e lo stile di vita.

Singolarmente è stato chiesto a ciascuno di loro 1) Come si sono sentiti indossando i capi della collezione NoMade, 2) In che modo pensino che i capi e le grafiche di NoMade riescano a comunicare e trasmettere la personalità e lo stile di vita street-wear e 3) Se piacerebbe loro collaborare ancora in futuro con NoMade, capendo cosa li spingerebbe a diventare testimonial del brand nel lungo periodo.

Sono inoltre intervenuti gli art director ovvero Brando Corradini, grapich designer e ideatore delle collezioni NoMade, Giulia Blasi, la fotografa e visual artist che si è occupata anche dell’allestimento del set e Lorenzo Germani, il barber nonché stylist di fiducia che ha curato le acconciature e l’aspetto di tutti i modelli. Tutti e tre hanno rispettivamente condiviso il racconto relativo alla loro esperienza in concomitanza del lancio della nuova collezione di NoMade Clothing, essendo figure fondamentali per dar vita ad un progetto simile, riuscendo ad evidenziarne al meglio la capacità del brand di unire dinamismo e staticità in modo armonioso e affascinante. E soprattutto unico e inimitabile.

Arta Balliu

Instagram: _artab_16

1 – Mi sento a mio agio, sento che i capi mi fanno percepire una sensazione di comfort e personalità. Sicuramente vestendomi nel mio quotidiano principalmente in modo casual/sportivo, questa linea mi fa sentire comoda ma allo stesso tempo non banale, avendo uno stile ben identificato.

2- Penso che sia una linea perfetta per comunicare la praticità e al tempo stesso l’unicità di un brand ben riconoscibile. Per me poi è importante essere comoda indossando capi che però siano street-wear e la linea di NoMade risponde a questo criterio. In sostanza mi sento di poterli indossare stando comoda e avendo uno stile riconoscibile, soprattutto nelle occasioni formali.

3-  Sì mi piacerebbe continuare a collaborare anche in futuro perché come detto poco fa mi sento rispecchiata da questa linea di abbigliamento di NoMade. Ed è proprio questo che mi spinge a voler collaborare come testimonial a lungo termine, sentendomi in
famiglia.

FLAVIA PRUGNOLA

Instagram: almeno500giorni

1 – A livello di sensazione, per quanto mi riguarda, la trovo piacevole trattandosi di capi larghi. Ultimamente mi vesto più spesso appunto con capi larghi, non perché non mi piacciano le mie forme bensì perché voglio essere comoda e stare arieggiata. Il fatto poi che molti colori di NoMade siano neutri mi permette di fare molteplici abbinamenti: anche questa maglia che indosso ora, pur essendo comoda e pratica, può essere benissimo abbinata con uno stivale. Sportivo non equivale a non elegante. Ormai la moda di oggi, secondo me, non ha una caratterizzazione ma questo non deve portare al “vestiamoci come ci pare”: è anche una forma di comunicazione. Allo stesso tempo la caratterizzazione è infatti rimasta ma sta al giudizio individuale. L’abbigliamento non dipende più dai ceti sociali, come poteva succedere in passato, quando simboleggiava status e ceto, appunto, mentre oggi non definisce nemmeno chi è più abbiente o meno e soprattutto non definisce la persona. Quindi non va definita una persona in base al suo modo di vestire: ad oggi è considerata una forma di espressività, come un quadro quando lo vedi e poi sta a te se soffermarti ad osservarlo o meno.

2 – Guardando questi capi ho la sensazione di vedere un quadro dadaista, ogni capo permette di essere interpretato in modo personale, non essendoci un concetto unico ti soffermi paradossalmente di più, dando individualmente un significato “tuo” ad ogni capo e relativa grafica. C’è la concezione “street” ma al tempo stesso molto artistica: potrebbero essere capi culturali come non esserlo: in sostanza sono capi pensati e si percepisce. Ad esempio la maglia della mascherina non richiama necessariamente il periodo del Covid e del Lockdown: anche qui potrebbe essere un chiave di comunicazione. Sta sempre all’interpretazione personale, avendo tantissimi significati e
questo vale per ogni capo con grafica NoMade. Quando li guardi non ti soffermi e non te ne vai, anzi. Metaforicamente parlando è come se guardassi un punto e una virgola e poi un concetto di pensiero proiettato al futuro.

3 – Sì sicuramente mi piacerebbe per un insieme di fattori: tipo l’educazione e la tranquillità che si vivono qui: sembra di trovarsi in un posto familiare, come se fosse la stanza di casa propria. Sarebbe bello portare avanti un percorso e un progetto, mi piace pensare che non sia un tempo fermo e che si possa dunque andare avanti proseguendo insieme.

GIUSEPPE MERENDA

Instagram: giuseppemerend

1- A livello di comfort sono molto a mio agio e mi sento comodo. Oltre a ciò mi sento sicuro perché il tessuto calza e scivola benissimo ed è piacevole a livello di sensazione da provare sulla pelle, sia per quanto riguarda le t-shirt che le felpe. Le prime, poi, sono leggere e confortevoli mentre le seconde sono calde e avvolgenti. Il disegno del brand è davvero unico a livello di stampa e l’evoluzione del design è caratteristica in modo incredibile. Trovo che abbia un grande impatto visivo. Inoltre penso che sia molto bello indossare un capo con grafiche di questo tipo. Il discorso
spazio-temporale infine è altrettanto interessante e stimolante perché mi comunica un concetto di evoluzione continuo.

2 – Io viaggiando molto mi sento a mia volta un po' un “nomade” quindi la linea di abbigliamento di NoMade rappresenta pienamente il mio stile di ogni giorno e la quotidianità con la quale vivo la mia vita, ovvero la filosofia appunto del  “giorno per giorno”. Col lavoro che faccio mi sento a casa e rappresentato, pur essendo oggi qui e magari domani a Milano o altrove. Sicuramente è uno stile street-wear e io con il mio stile di vita percepisco di essere rispecchiato. A livello di libertà di espressione personale è un concetto unico nel suo genere ma allo stesso tempo personale. Cioè unico in sé per sé ma può anche essere sviluppato nel modo personale e artistico di ogni singolo individuo. Rappresenta dunque, a mio avviso, un vero e proprio stile di strada personalizzabile per ogni situazione e anche persona.

3- Sarebbe un onore per me collaborare in futuro perché mi ha conquistato immediatamente già il nome del brand, appunto “NoMade”: mi sono sentito subito a casa e mi ha affascinato anche dal punto di vista dell’evoluzione del concetto artistico e personale. Il discorso relativo all’intelligenza artificiale e il mondo 3D, inoltre, lo trovo interessante in ottica di proiezione futura, quindi sarebbe interessante trovare con il tempo una connessione con il mio progetto di vita e lo stile e lo sviluppo del brand, con il quale mi sono approcciato ora per la prima volta. Quindi sì mi piacerebbe essere testimonial di NoMade anche nel lungo periodo.

BENJI SFARCIOC

Instagram: benny12106

1- Mi sento molto comodo indossando questa linea di
abbigliamento. Soprattutto della felpa sento il tessuto avvolgente. La maglietta, a sua volta, ha un tessuto fresco e leggero e mi piace tanto la grafica oltre alla sensazione tattile decisamente gradevole. Trovo poi bello il fatto che sia una linea nuova anche dal punto di vista del concetto: penso sia molto stiloso e particolare. Quasi impossibile da riscontrare altrove. Percepisco l’unicità del brand perché non è appunto una cosa che si trova molto facilmente. Mi piace tantissimo anche la maglietta con la mascherina essendo davvero distintiva, sia per ciò che richiama che per la grafica sfocata.

2 – I capi esprimono dei concetti futuristici e non banali oppure rimandano a periodi passati -anche recentemente- contestualizzandoli in una chiave diversa, essendo decisamente importanti, pur trattandosi di fasi “relativamente attuali”, come appunto fa la maglietta con la grafica della mascherina che richiama la fase del Covid. Perfino il fatto che sia sfocata mi sembra simboleggi un periodo appunto molto intenso e delicato, in modo unico e non scontato. Alcuni capi poi mi danno l’impressione di riprendere la tipologia particolarissima dello stile di Matrix, richiamando un concetto non con enzionale di “spazio e tempo” anche a livello grafico.

3- Sì mi piacerebbe molto essendomi trovato bene. Il futuro potrebbe essere quindi davvero interessante proseguendo questa esperienza. Conoscendo il team sono ancora più motivato: questo fattore mi permette di avere un bel rapporto con tutti e mi sembra di far parte di una squadra. La situazione è familiare e confortevole e questo si rispecchia anche nei capi: fanno sentire a proprio agio. Come tutto il contesto.

BRANDO CORRADINI – Graphic Designer

Sito: www.brandocorradini.com
Instagram: brando.corradini

Per me è stata una rinascita dopo la prima collezione del 2020/2021, a due anni di distanza ho cercato di creare una nuova collezione che parlasse della fase del Covid e del Lockdown e del futuro dei giovani dopo una fase tanto delicata e di smarrimento. Ho voluto porre delle domande con questa collezione, mi sono sentito per troppo tempo, io stesso, confinato in casa e ho voluto così rompere tutti i confini, dicendo la mia con questi nuovi capi e ogni singola grafica.

Il focus è stato sulla visione, sulla multidimensionalità e sulla self-expression, per me è stato importante comunicare con questa collezione e ho voluto lasciare la libertà di espressione anche alle persone ai quali i capi sono destinati. Alcuni dei layout realizzati hanno sfruttato il concetto dell’intelligenza artificiale ed è infatti parte integrante della collezione. Proprio come il Covid anche l’A.I. sta cambiando il mondo e il modo di pensare e lavorare di tutti noi. Quindi la combinazione delle due cose è stato l’input dal quale sono partito per poi sviluppare la nuova collezione. Naturalmente questo è stato possibile grazie alla collaborazione e al lavoro di tutto il team: è un collettivo molto coeso e la connessione è forte e presente tra tutti.

GIULIA BLASI – Fotografa e Visual Artist

Sito: www.giuliablasi.com
Instagram: giuliablasiphoto

Già in passato abbiamo lavorato con NoMade Clothing in occasione del lancio della prima collezione, quello che ho percepito ora con quella nuova è una evoluzione naturale dei concetti che da sempre sono stati centrali nella ricerca di NoMade: comfort, semplicità, libertà di espressione e l’essere umano che cerca una fusione con la natura, attraverso un immaginario che li fonde appunto.
Per me tornare a collaborare a questo progetto è stato molto bello e mi sono trovata benissimo, ho sempre sentito molta sinergia. Ci sono le idee marcatamente definite ma altrettanta libertà di spaziare, ognuno può contribuire portando il proprio apporto.

A livello fotografico quello che ho cercato di fare è stato conferire un immaginario semplice e pulito, anche attraverso i modelli scelti per il servizio fotografico. Li abbiamo selezionati perché ci ha colpito la purezza dei loro volti e lineamenti. Abbiamo utilizzato molto lo sfocato per rendere il concetto che non esistano più limiti: per quanto ci sia l’effetto blurred, l’essenza delle grafiche create da Brando rimane ben presente e definita. Per me è stato importantissimo avere un certo tipo di organizzazione già in fase di progettazione, significa comprendere da subito il progetto parlandone in modo efficace, viaggiando tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Come brand poi, pur essendo “recente”, sia nella ricerca della qualità che a livello di organizzazione NoMade non ha niente da invidiare a brand più navigati. Mi rispecchio poi pienamente nel concetto “nomade”: cercare nuove realtà con le quali fondersi e le sensazione di appartenere al mondo intero, senza confini.

LORENZO GERMANI – Barber e Stylist

Sito: www.lorenzogermanibarbershop.it
Instagram: lorenzogermani_barbershop

Lavorare al nuovo progetto di NoMade è stato davvero stimolante e gratificante. Le condizioni in cui ci siamo trovati sono state ottimali, sia per quanto riguarda l’organizzazione che la qualità degli artisti coinvolti, tutti di altissimo livello. Ho sposato il progetto perché rispecchia pienamente i miei valori, e nell’ambiente di lavoro ho ritrovato questa affinità. Per me è stata una delle prime esperienze di lavoro in questa modalità, e l’ho trovata incredibilmente arricchente. Approcciarsi al mondo della moda con un brand come NoMade, che riesce a combinare un concept semplice e allo stesso tempo di grande impatto, è stato un piacere e una vera e propria esperienza. La capacità del brand di combinare dinamismo e staticità in modo naturale e mai dunque forzato è affascinante, e ha reso il mio lavoro come barber e stylist ancor più interessante e stimolante. Non vedo l’ora di collaborare nuovamente con NoMade Clothing e di contribuire a future campagne che continuino a promuovere questa straordinaria fusione di stile e comfort.